Short-story in una barretta di cioccolato

Quaky1t7bpjsbifgkyims0rndo lo sguardo indugia furtivamente, in realtà, ha già compiuto la sua scelta in gran segreto, ed è per questo che tarda la stipula del suo accordo con la ragione, perché si sa, è insito nella natura umana. Chissà perché tanto più le persone ci stanno ad una spanna dagli occhi, tanto più ci corazziamo con armature medievali, riuscendo a scorgere dettagli distanti centinaia di metri da noi, ma non sapremmo dire con esattezza cosa stia facendo la persona davanti a noi. Tuttavia vi è un sistema di percezione infallibile nel nostro corpo, il quale capta alla perfezione ogni minima vibrazione e oscillazione. Per quanto ci si sforzi di fuorviare lo sguardo, ecco che captiamo immediatamente ciò che rifiutiamo di vedere. Perché appare così scortese? Non è forse peggio occultare la vista ai nostri occhi? Da bravi genitori quali saremo, costruiamo interdizioni e costrizioni in nome di un’etica che supponiamo ci debba appartenere. Mentre lei, cercava volontariamente un incontro visivo, non aspettava che un minino accenno, una sorta di approvazione. Così, dopo aver temporeggiato nervosamente dirimpetto allo scaffale delle barrette di cioccolato, la donna si voltò verso di me, agganciò i miei occhi ai suoi, mi sorrise cercando l’approvazione del gesto che stava per compiere – “Ma sì…solo per questa volta… non potrà farmi così male, sono mesi che evito di mangiare dolcetti. E comunque, pensi che quasi un anno fa pesavo 140 kg e mi guardi ora… incredibile, eh? Non si direbbe, comunque non ho seguito alcuna dieta, ho solo lasciato mio marito! E ora mi sento così tranquilla, è una sensazione che non ha prezzo… Se solo ci avessi pensato prima”. E cosa si potrebbe mai rispondere alla sintesi di un’intera vita fatta da una perfetta sconosciuta, quando dopo anni, ancora stenti a comprendere le persone che hai accanto? Beh, il cioccolato ha poteri davvero inimmaginabili…

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